Non è esatto dire che The Morning show sia una serie sul Me Too. E’ una serie su come un tipo di cultura si cementa nelle nostre abitudini, nelle nostra mente, nei nostri discorsi per diventare la norma e quanto sia duro ma possibile il suo processo di smantellamento. Parte tutto da alcune telefonate notturne ignorate, dicono tutte la stessa cosa: il conduttore dello show del mattino più seguito d’America è accusato di molestie sessuali e di lì a poche ore uscirà un articolo sta per sul New York Times. Bisogna batterli sul tempo e buttarlo fuori, allontanarlo come una malattia improvvisa perché non infetti nessuno e soprattutto non infetti lo show. Perché nessuno sapeva. Nessuno sapeva, giusto?
Una mostra sulle donne nell’arte senza le donne dell’arte. Come sempre
Donne oggetto. Donne inermi. Donne sante. Donne spogliate. Donne che si rinchiudono in un angolo quando l’uomo non c’è. Mi è risuonata più o meno così la presentazione della prossima mostra d’arte pittorica a Brescia; un progetto che vorrebbe celebrare le donne nella pittura ma che le trasforma in un “tema”, o temino, e diventa esposizione di cos’è vivere in una società così paternalistica, se non patriarcale, di uomini che ci spiegano le donne. Palazzo Martinengo presenta così la prossima mostra che allestirà a Brescia: “Dopo il grandissimo successo ottenuto con Gli animali nell’Arte prosegue il percorso di indagine su temi di grande attualità sociale e mediatica proponendo un’esposizione dedicata alla rappresentazione della donna”. Donne come animali, esposte perché di “attualità sociale e mediatica” – in poche parole perché “il tema tira” – e sempre come oggetti.
Cinque libri di Jimmy Liao da leggere e guardare
Perdere qualcuno di caro, o noi stessi, e ricercarlo fra treni, film, viaggi, nella vita insomma. Potrebbe essere riassunta con pochissime parole qualsiasi opera di Jimmy Liao, autore e illustratore di albi illustrati poetici e metaforici.
Dipendenza da smartphone? Ecco cosa succede nella nostra mente quando lo usiamo
Quali sono i meccanismi psichici innescati dai cellulari? Perché abbiamo continuamente bisogno di prendere in mano lo smartphone anche quando nessuno ci sta cercando? E soprattutto, questo strumento rischia di trasformarci in una popolazione che non ha più voglia di combattere contro le ingiustizie, per un progetto ambizioso, o anche solo per qualcosa che richieda una gratificazione con una risposta poco più in là di subito?
Un racconto: La notte in cui sei nato il mondo era in fiamme
Della notte in cui sei nato ricordo solamente le fiamme sul computer e mamma che piangeva. In quel periodo era appena finito un gigantesco incendio in Siberia, dove io fino a quel momento pensavo ci fossero solo neve e ghiaccio che non potevano andare in fiamme. Così mi avevano insegnato a scuola e quindi non avevo dato importanza a quella storia. In quel periodo era appena iniziato un incendio ancora più grande. E non finiva. Si vedeva dai satelliti rosso delle fiamme divampate in una foresta gigante. Una foresta che dava l’ossigeno al 20% di noi. Non ci capivo molto di numeri, ma la mamma mi spiegava che noi eravamo in vita per le piante, perché loro lavoravano tutto il giorno per trasformare l’anidride carbonica in ossigeno che respiriamo. E non ci capivo molto anche dopo che me l’aveva spiegato in effetti, ma stavo il pomeriggio sul letto cercando di trattenere il fiato per risparmiarlo.
The handmaid’s tale cerca la rivoluzione perdendo di vista il contesto
Puntata dopo puntata Il racconto dell’ancella è diventato oggetto culto, non solo racconto distopico del regno di Gilead ma di battaglie sul corpo delle donne che un tempo sembravano risolte e sono tornate ora più che mai, le molestie e gli abusi, l’utero in affitto, la donna come oggetto di riproduzione e madrina della casa, temi che però rischiano di fagocitarsi la trama. E lo stanno facendo.
Libri da leggere quest’estate (per scappare dall’estate)
A consigliarvi le ultime uscite sono capaci tutti, io qui consiglio tre titoli che si sono abbinati perfettamente a tre mie estati deliranti. Non sono collegamenti immediati, non sono letture delle vacanze per ragazzi delle medie o delle elementari, e no, non sono libri leggeri. Sono di qualità. Per il lettore che non deve chiedere mai, tranne nuovi titoli da leggere. Sono solo tre ma ne valgono ALMENO un centinaio.
Il corpo delle donne e la musica, approfondimento fra me e Michele Monina
Michele Monina è un critico musicale provocatore che di certo non le manda a dire, ha portato avanti diverse battaglie per far sì che le donne si possano prendere il giusto posto anche nella musica. Un po’ di tempo fa ha scritto un libro (“riassunto” da lui stesso nel video qui sotto) che racconta delle battaglie che alcune donne della musica hanno intrapreso durante la loro carriera anche utilizzando il corpo. Cosa che non avviene in Italia. Su questo utilizzo del corpo non ero d’accordo, anche se mi rendevo conto che ci fosse qualcosa di più profondo, così ho scritto a Monina e questi sono i nostri messaggi che ci siamo scambiati su Messenger.
Il cerchio della violenza, Deborah e Zo di Fiorella Mannoia (ma anche di Marra e Guè)
L’omicidio di Monterotondo è parte della nostra narrazione (basta guardare i videoclip di Fiorella Mannoia e di Marra e Guè) ma la società continua a non attrezzarsi per affrontare le storie che conosciamo tutti.
Il lavoro di Vitaliano Trevisan, i passi e i ponti
Mi succede una cosa strana con Vitaliano Trevisan. Quando leggo un suo libro la vita raccontata si intreccia inevitabilmente con la mia e qualunque cosa accada la associo con la lettura in corso. Sono cose che capitano con i grandi.