Stanno uscendo su Apple + le puntate della seconda stagione di The Morning show e, anche questa volta, l’attualità entra diretta nella serie che gioca sulle idiosincrasie dell’America e di tutti noi all’arrivo del Covid, nei primi mesi del 2020.
Per parlare di povertà, classi sociali e violenza: Maid, Heartland e Precious
Serie tv e libri; sono progetti con uno sguardo profondo sul sociale ma senza essere didascalici. Con grande competenza e sensibilità raccontano di molte donne che vagano el caos dei servizi sociali e di come la povertà e l’emerginazione si tramandino di generazioni che hanno sempre vissuto nell’incertezza e spesso nelle dipendenze attraversando la storia dell’America. In Maid ed Heartland viene citato spesso anche il termine “White trash”, termine classista e dispregiativo a indigare la popolazione povera ma bianca degli Stati Uniti, prevalentemente del Sud. Un modo per dire che nonostante avessero tutte le possibilità per riuscire a inseguire il “sogno americano” (la sfumatura è razzista anche nei confronti dei neri d’America dato che il sottotesto è che per loro è più faticoso dato che sono ai margini) hanno deciso di non farlo perchè pigri e drogati. Queste storie raccontano come sia difficile riuscirsi per chi non è nato già ricco.
Soul e l’anima che non vuole vivere
Di cosa parla Soul? Della morte? Della difficoltà ad accettare la fine? Per me il significato va cercato nel dolore di un’anima che non viene capita e viene derisa. Vi diranno che Soul è la storia di un uomo che muore ma non vuole farlo e si trova a fare i conti con la propria storia personale e quel che c’è dopo. E’ anche altro. In realtà è la storia di 22, una delle milioni di anime che dovrebbero nascere sulla Terra ma che si rifiuta di farlo perché non ne vede la ragione. Ha riempito quasi tutte le caselle del lasciapassare che le permetterebbero di nascere – sì ci sono badge e le “maestre” con i mentori per preparare le anime a scendere sulla terra – tranne una. A 22 manca la scintilla che le permetta di iniziare a vivere. Non la vuole proprio quella scintilla.
Scrivere libri sul lavoro senza parlare con i lavoratori
E’ un casino quando scrivi di lavoro senza aver vissuto direttamente il mondo del lavoro di questi anni. O almeno dovrebbe esserlo, se non fosse che alcuni libri sono indirizzati solo a chi non ha mai messo piede in un’azienda e quindi non si accorge del problema.
Lavorare durante la quarantena: i racconti di chi non è rimasto a casa – Ebook gratuito
Qui sotto troverete i link per scaricare gratuitamente (nei formati Pdf, Epub e Mobi) un ebook dedicato a quei lavoratori che durante la quarantena non sono stati a casa, ma si sono confrontati con il coronavirus: ci sono i medici e gli infermieri con le loro task force e le settimane intere in ospedale, i commessi e che si devono confrontare con la costante mancanza di rispetto, e tanti altri lavoratori.
“Ai tempi del Coronavirus”, perché si usa questa espressione?
Da settimane starete sentendo l’espressione “… ai tempi del Coronavirus”. Si va dall’ “amore ai tempi del Coronavirus”, a “la palestra ai tempi del Coronavirus”, passando, ovviamente per “il lavoro ai tempi del Coronavirus”. L’espressione non è nata per caso ma proviene da un libro, L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez. Anno 1985. Milioni di copie vendute in tutto il mondo. La trama di L’amore ai tempi del colera Partiamo col dire che nel libro L’amore ai tempi del colera non si parla del colera.
L’Iliade raccontata da una schiava diciannovenne
L’ira di Achille vista da vicino. Quella ira epica persino per i guerrieri come poteva essere vista da una donna, una schiava? E più precisamente da Briseide, la sua schiava. Il Silenzio delle ragazze di Pat Barker è un’opera importante e ben scritta. Parte dalla fuga dal palazzo di Lirnesso, città alleata a Troia, di Briseide. Rifugiate in una torre assieme a lei ci sono centinaia di altre donne e bambini, principesse e schiave unite dal solo destino di essere donne e quindi oggetti. Lì, per ore aspettano che si compia il destino di Achille e degli Achei e quel portone venga spalancato. Qualcuna di loro non aspetta e quando i nemici entrano nella città si getta dalle mura. La maggior parte di loro starà lì ad aspettare.
Le parole dimenticate dell’umanità da “luce” a “futuro”
Parole e gesti dimenticati, parole che mancano, che abbiamo bisogno di sentirci dire che supportano gesti desueti. Il progetto di Aida Aicha Bodian è proprio sulla riscoperta del tempo e dell’attenzione verso gli altri, un libro intitolato Le parole dell’umanità. Ogni termine ha una definizione, una splendida illustrazione, una riflessione più approfondita e la traduzione in 24 lingue. Fra le parole del volume ci sono: benvenuto, bellezza, luce, umiltà, empatia, e le mie preferite, provaci e ti ascolto. Si tratta di un’autoproduzione che ha aperto un crowdfunding per pubblicare il libro.
Perché i boomer non possono capire Zerocalcare
I boomer non capiscono il lavoro di Zerocalcare. Non possono. Pochi di loro riescono ad avere dentro la precarietà dei 30enni descritta così bene in Macerie prime. Difficile che comprendano la paura del giudizio ai tempi dei social – loro che sui social e al bar sono tuttologi – e i sensi di colpa di chi non viene da una famiglia bene e fa un lavoro che non comporta lo sporcarsi le mani di grasso. E la complessità del rapporto con il tempo in un tempo in cui ci hanno fatto credere che le possibilità sono potenzialmente infinite? Quella condizione rappresentata così bene da Zerocalcare attraverso una donna che si porta sulle spalle una clessidra gigante perché ha realizzato troppo tardi che non era vero che c’erano infinite possibilità e il tempo sta scadendo.
The Morning show è uno spaccato della “cultura” delle molestie
Non è esatto dire che The Morning show sia una serie sul Me Too. E’ una serie su come un tipo di cultura si cementa nelle nostre abitudini, nelle nostra mente, nei nostri discorsi per diventare la norma e quanto sia duro ma possibile il suo processo di smantellamento. Parte tutto da alcune telefonate notturne ignorate, dicono tutte la stessa cosa: il conduttore dello show del mattino più seguito d’America è accusato di molestie sessuali e di lì a poche ore uscirà un articolo sta per sul New York Times. Bisogna batterli sul tempo e buttarlo fuori, allontanarlo come una malattia improvvisa perché non infetti nessuno e soprattutto non infetti lo show. Perché nessuno sapeva. Nessuno sapeva, giusto?