E’ dicembre ed è tempo per proporre la mia personale selezione dei film natalizi più belli. Lontani dalla Poltrona per due, miracoli vari, aerei persi, qui vi scrivo di qualche film che i soliti siti non vi consigliano e le tv propongono troppo poco.
Li divido in due categorie: ingenui zuccherosi (+1) e bianco e nero. A fare da trait d’union ciò che ogni raccolta di film di Natale deve avere: il vintage!
3 film di Natale zuccherosi + 1 filmone
Qui ci sono cose di cui mi vergogno e un paio che no. Partiamo dalla vergogna e poi saliamo, non di troppo.
While you were sleeping o Un amore tutto suo
1995. Anno d’oro del cinema. Mentre uscivano I soliti sospetti e Seven, Sandra Bullock recita in questa pietra miliare assoluta che ha qualche pregio, oltre a quello di avere uno spazio nel mio cuore, Sandra è una persona normale che fa un lavoro normale, che si veste in modo normale e non si risolve economicamente la vita sposandosi.
Trama: Sola, totalmente, assolutamente sola, Lucy (Bullock) si prende una cotta per un uomo che vede ogni giorno al lavoro, lei fa la bigliettaia della metro, lui è un uomo d’affari che prende la metro.
Mentre Lucy sta lavorando il giorno di Natale (“Sei l’unica che non ha famiglia”) passa il principe azzurro che però viene rapinato e finisce sulle rotaie. Lei lo salva e da lì incontra tutta la sua famiglia, mentre lui è in coma. Passaggio fondamentale perché Lucy non vuole diventare ricca, non vuole smettere di lavorare, non vuole risolvere ogni problema della sua vita. Vuole una famiglia.
Opinione: E’ davvero una commedia romantica anni novanta. E’ quello che è. Però è onesto il modo in cui descrive con leggerezza la solitudine, che un po’ come le neve si posa su tutto, ed è dolce. Il look della Bullock è esagerato: vestita per tutto il tempo da maschio, con abiti informi e grigi, è bellissima, è luminosa. Ingannevole.
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E’ su Diseny Plus, Prime, Chili, Google Play etc.
Serendipity
Decisamente film sdolcinato, ma assolutamente natalizio e con un John Cusack bellissimo. L’assunto di base è abbastanza curioso, visto da adulti, ma sembrava credibile nei Novanta: gli adulti pensano, sognano, inseguono l’amore, e non pensano a lavoro, bollette, e visite mediche. Beata ingenuità!
Trama: due romantici si incontrano da Bloomingdale mentre cercano di portarsi a casa dei guanti per i rispettivi findanzat* e si innamorano. Parlano e si innamorano ancora di più, ma non rimangono in contatto. Dopo anni si rimpiangono, terrorizzati di prendersi delle responsabilità con i rispettivi compagni, invero un po’ noiosetti. Tutta la storia si fonda sul concetto di serendipity, cioè la capacità di trovare qualcosa di bello e inaspettato mentre si stava cercando altro. Lo sentite lo zucchero? Io sì, e lo stesso l’ho guardato 2500 volte.
Opinione: Apice del film: quando il migliore amico del bel Cusack gli legge il necrologio mentre lui è ovviamente ancora in vita. Inquadrature spettacolari di New York.
Un film che oggi non potrebbe essere concepito fra social e Whatsapp, quindi ottimo per i 15enni nostalgici e per chi c’era, perché allora il tema di trovare il proprio amore e poi non riuscire più a riacciuffarlo era sentito davvero.
Sì, questo è un altro link a un articolo in cui accenno a Serendipity, interessa?
E’ su Prime, Infinity, Now tv e via dicendo.
Piccole donne
Io di questo non vi faccio il riassunto perché davvero sarebbe troppo. Basti dire comunque, che ho visto quasi tutte le versioni compresa la serie di cartoni animati MA non sono mai riuscita a leggere il libro. Il libro non è a livello di sé stesso.
Ogni generazione ha un suo Piccole donne e trovo che sia da una parte una scelta commerciale un filo estrema, dall’altra interessante: ognuna rappresenta un’epoca pure raccontando sempre la stessa storia. Più si va avanti più Jo è l’assoluta protagonista, la figura ribelle, la donna che cerca sé stessa e non un uomo. E alla fine trova il meglio, il mio amatissimo professor Bhaer, rovinato nel doppiaggio italiano della versione del 1994, quella che da buona millenial propongo, da un orribile accento pseudo-francese.
Il cast del film del 1994 era stellare: Susan Sarandon, Winona Ryder già star con Edward mani di forbice, Sirene ed ex di Johnny Depp, Claire Danes che due anni dopo fu Giulietta in Romeo + Juliet, Kristen Dunst che in quell’anno esce al cinema con Intervista col vampiro, Christian Bale e Gabriel Byrne, che è Gabriel Byrne ed è stupendo.
La versione anni Novanta è su Netflix.
La chicca: Prova a prendermi
Ormai diventato classicone anche solo per la presenza nel cast di Tom Hanks e Leonardo di Caprio, è un film tradizionalmente poco natalizio, ma natalizio in modo assoluto.
Trama: Vera storia di Fred Abbagnale (Di Caprio) che da ragazzino si trasforma in un truffatore. Super affascinante il modo con il quale riesce a farsi scambiare per qualcun altro e soprattutto il rapporto con l’uomo che cerca di “prenderlo”, Hanks.
(Curiosità che mi è venuta in mente ora: il film è di Spielberg che credo sia molto affascinato da questo fatto di trasformarsi in un’altra persona, basti pensare che cinematograficamente l’altro “impostore” che riesce a fingere stupendamente di essere qualcun altro è Oskar Shindler)
Sebbene buona parte del film sia ambientato al caldo e in estate lo metto fra i film di Natale perché le scene centrali nel rapporto fra Di Caprio-Hanks si svolgono proprio la Vigilia, momento in cui si incontrano le solitudini e diviene chiaro quanto siano, l’uno per l’altro, le figure di padre e di figlio.
Un classicone holliwoodiano che vale la pena vedere. Con leggerezza. Fidatevi di Elena e non solo delle convenzioni. Questo è un film di Natale.
E’ su Netflix, Chili, Rakuten, Apple Tv, Infinity, ovunque.
In bianco e nero – La segretaria quasi privata
Qui si va sul vintage del vintage. Qui si va agli albori, per cui persino io che ho un’età, so poco e vi propongo solo un film che però è per me la quintessenza del Natale. Il film imprescindibile: “La segretaria quasi privata” o “Desk set” in lingua originale.
Protagonisti due giganti: Katherine Hepburn e Spencer Tracy. Io DEVO guardarlo ogni anno.
Qui finalmente si lascia lo zucchero da parte, e si procede verso un Natale accettabile fatto di regali riciclati e feste aziendali.
Trama: Negli anni Cinquanta (il film uscì nel 1957) un’emittente radiofonica ha al suo interno un Ufficio quesiti, una sorta di Wikipedia pre internet in cui è possibile telefonare per chiedere qualunque cosa, dal nome delle renne di Babbo Natale al peso della Terra. Dietro il telefono c’è la Hepburn (nel film Bunny) e altre simpatiche colleghe. Lei ha una memoria di ferro e domina il film, unica cosa che non le riesce è quella di conquistare le attenzioni del fidanzato. Arriva Tracy, ingegnere un po’ folle, che crea scompiglio a qualche giorno da Natale: vuole vedere come va il lavoro nell’ufficio dato che dovrà istallare un computer. Sarà poi il primo “computer” mai apparso in un film.
La storia è veramente carina, per niente zuccherosa, simpatica, e porta a quell’atmosfera da festa di Natale in azienda, l’ultimo giorno prima delle vacanze. Equivoci, caos, alberi di Natale, traffico, ubriacature, suocere da prendere in aeroporto, fidanzati sfruttatori, capi inetti, colleghi petteggoli, colleghe sorelle, scarpe bruciate, licenziamenti, disoccupazio tecnologica, e chi più ne ha più ne metta. Bellissimo. Per trovarlo dovete ingegnarvi ma si trova.
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