La Rai spiega la cultura del dolore e la retorica del malato guerriero. Chapeau

È appena terminata la messa in onda di una fiction, grazie alla quale la Rai propone un servizio pubblico di grande utilità: cerca di spiegare ai suoi telespettatori il culto del racconto della malattia. Un lavoro importante e per nulla scontato, che propone al pubblico delle fiction Rai, generalmente più tradizionale e meno tecnologico, un modo per decodificare la realtà.

Sicuri che l’oggettivazione sia un uomo mezzo nudo?

In senso assoluto non lo so se l’ultimo spot di Calvin Klein è oggettificante, maschilista e chi più ne ha più ne metta, ma so che i commenti delle donne sono stati il contrario dell’oggettificazione: arguti, simpatici, di complicità e d’apprezzamento. Faccio un passo indietro, solo per spiegare di cosa sto scrivendo. Si tratta di una campagna video diffusa in questi giorni dal marchio che ha scelto come protagonista Jeremy Allen White, valido attore di The Bear, grazie alla quale sta calcando parecchi tappeti rossi.

Zitta e ascolta o delle reazioni degli uomini verso i film con donne forti

Quando le donne raccontano la loro storia, scoppia un putiferio e gli uomini diventano isteriche.  Sta succedendo con C’è ancora domani, film sublime di Paola Cortellesi che racconta la vita familiare delle nostre nonne e bisnonne e che proprio perché è un bel film, può essere facilmente trasposto alle diseguaglianze dei giorni nostri.  

Torna il cinema operaio: Cortellesi, Riondino, Albanese

Quello che stiamo vivendo è un novembre caldo, ricco di film italiani che raccontano la storia e la vita di una classe operaia che non sappiamo se andrà in paradiso, ma di certo è all’inferno. Una riscoperta importante. Dopo i decenni che hanno seguito il neorealismo, quelli in cui i grandi autori raccontavano grandi affreschi che si muovevano attorno a personaggi e vicende storiche e autori popolari storie private con ambientazione borghese e romana, il nostro cinema torna a raccontare piccole storie individuali e collettive, collettive e individuali. Per farlo ci sono voluti tre attori, che alla loro opera prima hanno avuto bisogno di una storia che sentivano. I film sono tre: “C’ è ancora domani” di Paola Cortellesi (nelle sale da fine ottobre), Cento domeniche di Antonio Albanese (in uscita il 23 novembre) e Palazzina Laf di Michele Riondino (dal 30 novembre).

Politici al mare da ieri a oggi: non è MAI questione di eleganza ma di…?

Ogni estate strane foto di uomini d’altri tempi che sfoggiano l’abito grigio sulle spiagge ci perseguitano da siti e giornali online, che soprendentemente trovano il loro abbigliamento perfettamente adeguato. Nessuno di noi si stupisce però, perché sappiamo perfettamente da dove nasce questa strana usanza: dalla leggendaria “Estate del Papeete”. Anno 2019. L’idea di base è quella di mettere a confronto il festaiolo ministro leghista con i rigidi statisti della Prima Repubblica. Ma questo confronto ha senso? Significa davvero che la pelle di Matteo Salvini a Milano Marittima sia volgare, mentre il completo non lo è? O in realtà si sta parlando di noi come società? E’ stato Salvini che ha fatto cambiare le cose? Risposte brevi: 1) sì, parla di noi e non dei politici perché i politici vogliono il nostro consenso per avere il nostro voto e 2) no, Salvini non ha inventato niente e non è stata quell’estate in riviera romagnola a cambiare tutto ma come sempre è stato un altro signore a far cambiare le cose, lui, l’uomo a cui bisogna guardare quando si parla di cambiamenti in questo paese, chi era? Un indizio: stava sulle coste del Mediterraneo, ma a sud, in Tunisia.

Gaslighting: cos’è e perché è diventato un concetto così importante

La notizia di questi sonnollenti primi giorni di gennaio è che la parola dell’anno è “gashlighting”, un termine lugubre che nasce da un film inquietante ed è un tipo di violenza psicologica estremamente dannosa. Viene usato spesso contro le compagne (anche i compagni), contro i bambini, contro i o le pazienti da parte di professionisti e professioniste sanitarie.

5 Film da vedere a Natale – No, non parlo della solita Poltrona per due

E’ dicembre ed è tempo per proporre la mia personale selezione dei film natalizi più belli. Lontani dalla Poltrona per due, miracoli vari, aerei persi, qui vi scrivo di qualche film che i soliti siti non vi consigliano e le tv propongono troppo poco. Li divido in due categorie: ingenui zuccherosi (+1) e bianco e nero. A fare da trait d’union ciò che ogni raccolta di film di Natale deve avere: il vintage!

La Regina Elisabetta è morta e noi siamo figli dell’estate senza la Barriera

La Regina Elisabetta è morta e tutto il mondo è in subbuglio, perché non è lei che è morta, ma il tabù stesso della morte e una società che non ha più certezze. Ci resta Carlo, con quell’aria da bambino sperduto che non è esattamente quello di cui avevamo bisogno. Nata nel 1926, diventata regina nel ’52, è l’unica sovrana d’Inghilterra che la maggior parte della popolazione occidentale abbia mai conosciuto. Morti papi, miti della musica e del cinema, politici simboli di ideologie e cambiamenti epocali, ultimo dei quali Michail Gorbaciov, rimaneva lei come baluardo storico e simbolico di un mondo che oramai non c’è più.