Dipendenza da smartphone? Ecco cosa succede nella nostra mente quando lo usiamo

Quali sono i meccanismi psichici innescati dai cellulari? Perché abbiamo continuamente bisogno di prendere in mano lo smartphone anche quando nessuno ci sta cercando? E soprattutto, questo strumento rischia di trasformarci in una popolazione che non ha più voglia di combattere contro le ingiustizie, per un progetto ambizioso, o anche solo per qualcosa che richieda una gratificazione con una risposta poco più in là di subito?

Un racconto: La notte in cui sei nato il mondo era in fiamme

Della notte in cui sei nato ricordo solamente le fiamme sul computer e mamma che piangeva. In quel periodo era appena finito un gigantesco incendio in Siberia, dove io fino a quel momento pensavo ci fossero solo neve e ghiaccio che non potevano andare in fiamme. Così mi avevano insegnato a scuola e quindi non avevo dato importanza a quella storia. In quel periodo era appena iniziato un incendio ancora più grande. E non finiva. Si vedeva dai satelliti rosso delle fiamme divampate in una foresta gigante. Una foresta che dava l’ossigeno al 20% di noi. Non ci capivo molto di numeri, ma la mamma mi spiegava che noi eravamo in vita per le piante, perché loro lavoravano tutto il giorno per trasformare l’anidride carbonica in ossigeno che respiriamo. E non ci capivo molto anche dopo che me l’aveva spiegato in effetti, ma stavo il pomeriggio sul letto cercando di trattenere il fiato per risparmiarlo.

The handmaid’s tale cerca la rivoluzione perdendo di vista il contesto

Puntata dopo puntata Il racconto dell’ancella è diventato oggetto culto, non solo racconto distopico del regno di  Gilead ma di battaglie sul corpo delle donne che un tempo sembravano risolte e sono tornate ora più che mai, le molestie e gli abusi, l’utero in affitto, la donna come oggetto di riproduzione e madrina della casa, temi che però rischiano di fagocitarsi la trama. E lo stanno facendo.

Libri da leggere quest’estate (per scappare dall’estate)

A consigliarvi le ultime uscite sono capaci tutti, io qui consiglio tre titoli che si sono abbinati perfettamente a tre mie estati deliranti. Non sono collegamenti immediati, non sono letture delle vacanze per ragazzi delle medie o delle elementari, e no, non sono libri leggeri. Sono di qualità. Per il lettore che non deve chiedere mai, tranne nuovi titoli da leggere.  Sono solo tre ma ne valgono ALMENO un centinaio.

Il corpo delle donne e la musica, approfondimento fra me e Michele Monina

Michele Monina è un critico musicale provocatore che di certo non le manda a dire, ha portato avanti diverse battaglie per far sì che le donne si possano prendere il giusto posto anche nella musica. Un po’ di tempo fa ha scritto un libro (“riassunto” da lui stesso nel video qui sotto) che racconta delle battaglie che alcune donne della musica hanno intrapreso durante la loro carriera anche utilizzando il corpo. Cosa che non avviene in Italia. Su questo utilizzo del corpo non ero d’accordo, anche se mi rendevo conto che ci fosse qualcosa di più profondo, così ho scritto a Monina e questi sono i nostri messaggi che ci siamo scambiati su Messenger.

Camminare guarisce e la caduta delle maschere

Capita a tutti. Si sta vivendo un periodo in cui sembra di aver davanti solo due strade e nessuna percorribile, la casa è troppo stretta, la mente non si ferma e allora, dopo giorno e giorni di deliri, si esce per strada e si fanno “due passi”, non cambia nulla ma la mente sembra fare un sospiro. A me almeno è capitato. Più volte. Da qui sono arrivata a Camminare guarisce, un libro curato da Massimiliano Cremona. Si legge la storia di Fabrizio Pepini, che racconta della sua guarigione fisica ma anche di quella di molte persone incontrate lungo il cammino. Fabrizio lavorava in diversi ristoranti del Belgio facendo turni massacranti quando gli è stato diagnosticato un linfoma mantellare; aveva poco da vivere, dicevano. Lui si è curato (e continua a fare controlli regolari) ma ha deciso di non vivere da malato e camminare.

Eterni secondi, storie di chi non è arrivato primo ma ha vinto senza bisogno di una medaglia

Prima che nascesse la Scugnizzeria bisognava percorrere 10 chilometri per trovare una libreria se si abitava a Scampia. Otto fermate delle metro per comprare un libro. Decisamente di più per trovarne uno gratuitamente. Ora i libri vengono lasciati nelle strade d’attesa e per strada, vengono addirittura riparati in un laboratorio o lasciati in sospeso, come il caffè, e un libro è nato proprio dai ragazzi di questo quartiere che hanno raccolto le storie di chi non è arrivato primo, non è stato un campione da titoloni sui giornali ma che ha trovato lo stesso un modo per dar traccia di sé.

Un’altra storia dell’umanità, oltre la violenza

Prima della società del dominio c’era quella dell’empatia, prima della cultura che poneva al centro della vita la morte c’era quella che ruotava attorno ai cicli della natura, prima di quella che venera l’eroe che toglie la vita in una battaglia più o meno metaforica c’era un mondo che poneva al centro chi dava la vita rischiando la propria.